Naraka tessa è l’ispirazione che l’hanno creata. Come ogni eroe inserito in Naraka Bladepoint dietro alla sua creazione c’è un ispirazione, una leggenda da cui il personaggio viene plasmato.
Nel caso di Tessa ci troviamo a parlare delle donne volpi, delle creature mitiche e leggendarie del Folklore presenti in Cina, Giappone e Corea. Seppure in maniera diversa, le ragazze volpi sono presenti in tutti e tre i luoghi.
La storia dietro a Tessa di Naraka Bladepoint
In questo articolo voglio andare ad analizzare un po’ più in profondità il folklore del personaggio in tutti e tre i luoghi, in maniera più approfondita rispetto a quanto ho fatto in alcuni articoli precedenti.
In tutte le tre versioni della leggenda, dunque Huli Jing, Kumiho e Kitsune ci sono delle similitudini ma tendenzialmente queste creature sono legate al piano del sogno, dal quale si possono spostare a proprio piacimento.
Ovviamente, come ogni leggenda che si rispetti veniva anche raccontato che queste creature dalle più code potevano sputare fuoco, fulmini e mille altre poteri. Banalmente però il loro principale potere era quello della Seduzione.
Queste entità che potevano trasformarsi in volpe miravano a sedurre gli uomini per ottenere sempre maggiore potere come ad esempio Tamamo No Mae che riuscì ad ammaliare persino l’imperatore e a manovrarlo come un burattino.
Naraka Tessa è la sua ispirazione cinese
In Cina, la figura mitologica delle donne-volpi è stata descritta come uno spirito dalle affascinanti sembianze femminili, dotato di emozioni umane profonde. Questi esseri misteriosi avevano la capacità di sposarsi e avere figli con gli uomini di loro scelta.
Sebbene il loro obiettivo principale fosse acquisire potere, una ricerca che poteva essere soddisfatta solo attraverso l’interazione carnale con individui di sesso opposto o addirittura nutrendosi delle loro carni, in molte leggende queste creature erano disposte a scambiare la loro immortalità per una vita umana ricca di amore e affetto.
Questo racconto mitologico differisce notevolmente dall’interpretazione moderna del termine “huli jing” in Cina, che oggi si riferisce spesso a donne che sfruttano la loro bellezza sensuale per sedurre numerosi uomini al fine di ottenere favori, senza preoccuparsi delle conseguenze che le loro azioni potrebbero avere sulle famiglie coinvolte.
In questo contesto, è interessante notare come nel corso del tempo l’immagine delle donne-volpi sia cambiata, passando da essere creature mitiche con motivazioni complesse a diventare un simbolo di seduzione e manipolazione nell’immaginario collettivo cinese contemporaneo.
La versione Coreana della donna volpe
In Corea, la figura della kumiho è stata tradizionalmente associata a un essere malvagio che doveva compiere atti orribili per acquisire sembianze femminili perfette. Si credeva che per ottenere questa trasformazione, la kumiho fosse costretta a consumare un organo umano, come il fegato o il cuore.
Fino a quando non si nutriva in questo modo, le sue caratteristiche volpine, come le orecchie o la coda, rimanevano evidenti, nonostante i suoi tentativi di nasconderle attraverso l’abbigliamento. In questa forma, ingannava giovani incauti per poi nutrirsi dei loro organi vitali.
Tuttavia, il mito della kumiho è ricco di sfumature e può variare a seconda di chi racconta la storia. Non tutte le versioni dipingono la kumiho come un essere spregevole. In alcune leggende, è stato descritto che, se la kumiho avesse voluto acquisire la capacità di trasformarsi in una bellissima fanciulla senza recare danno agli umani, avrebbe dovuto invece mostrare la sua vera identità e dedicarsi ad aiutare un villaggio per un lungo periodo, spesso cento giorni.
Queste storie ci insegnano che, anche in mezzo alla malvagità e alla fame di potere, esistono elementi di redenzione e speranza. La kumiho, come molte altre creature mitologiche, rappresenta la dualità dell’essere umano e la possibilità di scelte diverse che possono portare alla redenzione o alla rovina.
L’ultima versione della leggenda: quella Giapponese
In Giappone, il mito delle kitsune è caratterizzato dalla distinzione tra due tipi: le zenko e le yako. Le zenko erano creature benevole, strettamente associate a Inari Ōkami, la divinità della prosperità, del riso, del tè e del sakè. Le yako, d’altro canto, avevano una tendenza più prepotente ma erano meno comuni. Tuttavia, era essenziale riuscire a identificarle per evitare possibili inconvenienti.
La kitsune, quando si trasformava in una giovane donna, aveva spesso difficoltà a nascondere la sua coda. Perciò, per smascherarla, bastava esaminare attentamente il suo abito lungo, cercando indizi che potessero rivelare la sua vera natura. Inoltre, la kitsune aveva un debole per l’alcol, il che rendeva più semplice scoprire la sua vera identità quando perdeva il controllo a causa dell’ebbrezza.
Un altro elemento importante da considerare era l’inspiegabile terrore e odio che la kitsune nutriva nei confronti dei cani. Questa avversione era così intensa che la kitsune poteva perdere completamente il controllo di sé e trasformarsi immediatamente in volpe per fuggire via appena sentiva la presenza di un cane.
Queste sfaccettature complesse della kitsune nel folklore giapponese ci mostrano come questa figura mitica sia stata per lungo tempo oggetto di fascino e timore, e come la sua identità potesse essere rivelata attraverso sottili segni o attraverso le sue reazioni a situazioni specifiche.
Naraka Tessa e la sua leggenda nascondono di più
Ovviamente, se volessi parlarti della Kitsune è basta, tralasciando le altre due versioni, ci ritroveremo a chiacchierare per almeno un ora, perché questa leggenda ha mille sfaccettature che la rendono particolare.
L’unica certezza è che sicuramente ,Tessa, venga raffigurata sotto ogni aspetto come la versione malvagia delle ragazze volpi. Nel trailer, all’epoca Tessa entrava nel sogno di Wuchen con l’obbiettivo di divorarlo.
Inoltre, non ha ancora celato coda ed orecchie ed anzi ne fa sfoggio, forse anche per una chiara scelta di 24 Entertainment nel creare un personaggio più caratterizzato. Però se inseguiamo la leggenda, tendenzialmente Tessa nel Trailer non si era ancora nutrita, mentre, quando la giochiamo… si. Non ha più coda ed orecchie.
Il vero potenziale che gli sviluppatori hanno sfruttato è quello del possibile spostamento della Kitsune tra i vari piani, potremmo considerare che essa faccia comparire le sue code dal piano del sogno quando attacca.
Naraka ha una forte ispirazione per ogni suo personaggio
Ma, tirando le somme, 24 Entertainment ha creato davvero un bel personaggio, sia da giocare, sia a livello di storia. Sebbene, quest’analisi venga fatta da persone come me, che amano il Folklore giapponese e non venga citata poi cosi a fondo nel gioco.
Chi non conosce la cultura giapponese, avrà solamente pensato, vedendo la ragazza volpe sfruttare tutto il suo Appeal nel trailer “Ehi, ma questo è Fan Service!” mentre in realtà gli sviluppatori non avevano altra scelta per ricreare una donna volpe.
Ed ora vorrei sapere la tua, cosa ne pensi della ragazza volpe introdotta recentemente in Naraka? La sfrutti e pensi, come me, che sia il personaggio attualmente più potente a livello di abilità?
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