Lords of the Fallen rappresenta il seguito del gioco uscito una decina di anni fa, e al lancio su console e PC è stata accolta con tiepido entusiasmo. Il titolo è stato sviluppato usando il motore grafico di ultima generazione Unreal Engine 5 e la sua natura decisamente souls like si lasciava scorgere fin dai primi trailer apparsi e oggi voglio mostrarti la mia recensione onesta Lords of the Fallen.
In questa sede voglio raccontarti la mia esperienza con Lords of the Fallen, partendo dalle meccaniche di base che ricordano molto i vari titoli di casa FromSoftware e in particolare mi piacerrbbe spiegarti bene l’utilizzo della Lanterna che ci viene affibbiata poco prima dello start del personaggio. Vediamo insieme se Lords o the Fallen riesce e soddisfare le aspettative che ricadevano su questo titolo.
Lords of the Fallen la Recensione
Il gioco inizia con un breve ma significante filmato iniziale, scelgo la mia classe di partenza, in questo caso il classico cavaliere e successivamente mi viene chiesto di creare il mio personaggio (editor interessante) con molte combinazioni e personalizzazioni.
Le Classi messe a disposizione erano 9, ne esistono altre 4 inizialmente bloccate che si potranno ottenere completando il gioco nei diversi finali. Il gran numero di classi proposte mi ha fatto perdere più di qualche minuto nel ponderare la mia scelta definitiva. Tutte visivamente molto belle e dettagliate con la possibilità di poter osservare ma non leggere i rispettivi equipaggiamenti di partenza.
Un altra breve sequenza precede il mio arrivo a Mournstead, il regno di Lords of the Fallen, e finalmente muovo i miei primi passi all’interno del gioco. Pad alla mano le sensazioni sono subito chiare, mi è sembrato di vedere un anima e non è Dark Souls, l’ispirazione ai titoli di From sono evidenti anche nel feedback.
Il Combat System da soddisfazione
Ho sperimentato più armi durante la mia avventura nelle terre di Mournstead e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso della varietà delle stesse, dalle classiche spade ereditate dai fantasy a martelloni enormi e possenti fino a catalizzatori, che io non ho utilizzato molto essendo un cavaliere.
Armato della mia fedele spada mi sono divertito a dare battaglia ai nemici in attesa del loro agnello sacrificale, le combo che si possono concatenare sono molte e tutte originali. Impugnando l’arma ad una mano avevo un set di mosse, passando all’impugnatura a due mani cambiava completamente e tra un attacco e l’altro cambiando impugnatura creavo delle serie offensive uniche e visivamente gustose oltre che soddisfacenti a livello di danno puro e crudo inflitto.
Lo stesso discorso vale per gli attacchi in corsa che variano a seconda del tipo di impugnatura tenuta al momento del colpo. Mi è piaciuta anche che hanno migliorato il classico calcio per rompere la guardia che si attiva premendo contemporaneamente i dorsali R1 ed L1 su controller PlayStation.
Veniamo ora alla parte difensiva del combat system di Lords of the Fallen, il gioco si basa principalmente sui parry, e, dopo qualche tenativo e un pò di allenamento devo dire che non mi è sembrato troppo complicato e forse, per chi come me non è un pro player nel genere souls potrebbe essere un pregio.
Venendo dunque alle Boss Fight che ho affrontato nella mia avventura, in Lords of the Fallen i boss sono ben posizionati nelle aree di gioco e sono ricchi di dettagli, non eccessivamente difficili forse ma sempre una soddisfazione ti danno una volta atterrati.
Forse i percorsi per arrivare ai Boss erano più difficili degli scontri con questi ultimi, le strade pullulano di nemici e voler esplorare nel modo più minuzioso possibile mi ha portato ad aumentare notevolmente il mio contatore delle morti nel mondo di gioco.
Sviluppo del Personaggio
Mi ha sorpreso l’ampia varietà di armi e armature offerte da Lords of the Fallen. Ogni pezzo di equipaggiamento è intriso di una sua storia unica, e la possibilità di indossare persino le armature dei boss aggiunge un tocco davvero intrigante. Ogni elemento dell’equipaggiamento sembra raccontare una storia a sé, arricchendo ulteriormente il tessuto del mondo di gioco.
Gli NPC che popolano l’hub centrale del gioco sono stati una gradevole scoperta. Oltre a essere caratterizzati in modo eccezionale, ognuno di loro ha contribuito a dipingere un quadro più completo della storia del mondo in cui mi sono immerso. Questa narrazione più accessibile rispetto ai giochi Souls ha reso l’esperienza di gioco più fluida, permettendomi di tuffarmi completamente in questo affascinante universo.
Le Due Anime di Lords of the Fallen
Lords of the Fallen non è un gioco normale e non lo voleva nemmeno sembrare già dai primi trailer circolati tempo fa in rete. Dotato della mia lanterna gentilmente donatami all’inizio del gioco, ho vissuto la mia avventura a cavallo di due mondi paralleli chiamati rispettivamente Axiom e Umbral.
L’Axiom è meglio definito come il mondo dei vivi, quello normale, passatemi il termine, e ho passato gran parte dell’avventura in questa realtà. Il mondo Axiom è popolato da tanti NPC che mi hanno aiutato lungo la strada per i titoli di coda, alcuni di loro li ho potuti anche evocare durante le bossfight e questa cosa l’ho apprezzata moltissimo. Ecco la versione Axiom di Mournstead è il classico mondo di gioco fantasy con paesaggi e orizzonti pazzeschi da farmi restare più di una volta a bocca aperta.
Veniamo dunque al mondo dell’Umbral, esattamente l’opposto dell’Axiom, ma , spaventosamente incredibile. La sensazione che ho provato di più durante queste transizioni era l’ansia, l’ansia di fare un errore e perdere tutti i progressi in vigore (valuta di gioco) ottenuti sino a quel momento.
L’Umbral è abitato da creature ostili che appaiono all’improvviso, ho preferito restarci per poco tempo escluse le volte che il gioco ti obbliga a passarci per poter proseguire o in caso di morte nel mondo Axiom, dove veniamo rianimati immediatamente nell’Umbral.
Per essere chiari una volta che morivo in Axiom mi risvegliavo in Umbral con ancora il mio vigore in tasca, ma, se morivo anche in Umbral, il vigore lo lasciavo li esattamente come un titolo souls like dovrebbe essere.
Per recuperarlo tornavo sul luogo della sconfitta e la lanterna ne riassorbiva il vigore rimasto a terra.
La parte Umbral l’ho utilizzata e va utilizzata per superare aree altrimenti impossibili da aggirare e costituisce uno dei fulcri sul quale il titolo forgia le sue fondamenta.
Questa meccanica di gioco che mi consentiva di passare da una parte all’altra utilizzando il potere della lanterna l’ho apprezzata molto, mi ha dato ancora più interesse nelle fasi di esplorazione potendo anche solo sbirciare per poco tempo il mondo Umbral sollevando la Lanterna.
Il Mondo di Mournstead
Lords of the Fallen è ambientato nel mondo di Mournstead, e le zone sono meravigliosamente interconnesse tra loro, ricordando molto il primissimo Dark Souls, paragone importante ne sono conscio.
Questo per me è sicuramente un’altro punto a favore di questa produzione che a livello grafico è un passetto avanti rispetto agli ultimi Souls usciti. Il regno di Mournstead è incredibilmente dettagliato, ogni scorcio, i dettagli nei piccoli villaggi che ho incontrato durante il viaggio e anche i nemici, sono ben curati e visivamente piacevoli.
Lords of the Fallen offre una grande varietà ambientale, zone più aperte popolate da nemici temibili e piccoli cunicoli angusti con trappole ad attendermi dietro ogni mattone. Il paesaggio che più mi è rimasto impresso è subito dopo aver battuto il primo vero Boss, uscendo dal Nexus di gioco ho affrontato un area che si ergeva su palafitte di legno a strapiombo nel vuoto con sfondo le valli di Mournstead, per me un paesaggio incredibile.
Considerazioni finali su Lords of the Fallen
Voglio concludere la mia recensione di Lords of the Fallen, il gioco mi ha catturato e mi ha trascinato nel suo mondo per carpirne i segreti di Mournstead.
Lords of the Fallen non è sicuramente un gioco per tutti ma io lo consiglio anche a chi non è avvezzo del genere souls, essendo la difficoltà non troppo elevata e con la possibilità di affrontare tutta la campagna con un amico senza limiti, ne di tempo ne di aree.
Credo che questo titolo nel tempo riuscirà a ritagliarsi il suo spazio nei cuori degli appassionato del genere, le carte in regola per emergere le ha tutte, classi curate e variegate, ambientazioni affascinanti e un alta rigiocabilità.
Nonostante alcune imperfezioni il gioco mi ha tenuto compagnia per una quarantina di ore, necessarie a portare a termine la campagna, sbloccando anche una delle classi segrete.
Se volete acquistare Lords of the Fallen per PC vi lascio l’INDIRIZZO LINK DEL GIOCO che troverete in vendita su Steam!
E per restare in tema Souls ma non troppo, abbiamo creato la NOSTRA GUIDA DI ARMORED CORE 6 che ti porterà fino al Platino!